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domenica 31 gennaio 2016

5 specialità da provare in... ISLANDA!


Ecco finalmente una delle novità del 2016 su questo blog... (avevo promesso di non sparire, eh?)
Ho pensato di creare un appuntamento mensile per consigliare quali specialità, secondo me, non bisogna assolutamente perdersi mentre si è in viaggio....
Ho pensato al numero 5 perchè spesso (purtroppo) si viaggia per pochi giorni, anche solo nel weekend e quindi la maggior parte delle volte non si ha molto tempo per assaggiare tutto....
Ovviamente in ogni paese, città ecc ci sono una miriade di prelibatezze da testare quindi, se volete aiutarmi, attendo consigli e suggerimenti da tutti voi per integrare il post e accontentare tutti, soprattutto chi ha occasione di avere a disposizione più tempo e possibilità :-)

Ho scelto di iniziare questo appuntamento con una meta che mi ha da sempre affascinato e che merita secondo me più di una visita...
Ormai sono passati quasi 4 anni dalla mia prima (e per ora unica, sigh) volta in ISLANDA...
ho organizzato un indimenticabile viaggio on the road (naturalmente tutto fai da te) e credo sia superfluo dire quanto sia protagonista e potente la natura in questo paese



inutile descrivere la meraviglia che si prova davanti a ogni paesaggio



o come ci si senta piccoli davanti a spettacoli naturali come un geyser



o una delle cascate più grandi d'Europa





inutile provare a raccontare cosa si provi davanti ad un'aurora boreale... tante di queste cose le trovate ovunque online in guide e blog... quello che posso dirvi se amate la natura e volete sentirvi su un altro pianeta è andate in ISLANDA, non ve ne pentirete e non vedrete l'ora di ritornarci!!!
PS: naturalmente se state organizzando un viaggio e avete bisogno di un confronto-suggerimento-parere ecc sono disponibile, io ho organizzato il mio viaggio proprio grazie ai consigli di altri viaggiatori ;-)

5 SPECIALITA' DA PROVARE IN... ISLANDA


1) Harðfiskur

Il tipico snack vichingo, in vendita ovunque tipo le nostre patatine fritte... si tratta di strisce di pesce essiccato all'aria, principalmente trattasi di eglefino... gli Islandesi lo consumano così com'è (proprio come facciamo noi con le chips del sacchetto) o accompagnato da burro...
Io l'ho assaggiato senza condimento, proprio come uno snack e devo dire che (superato il fortissimo odore di pesce che stordisce  assale appena aperto il sacchetto) il gusto risulta abbastanza delicato...
La consistenza è quella che è... e sicuramente l'idea fa un po' effetto ma complessivamente ammetto che non è affatto male.... vi dico solo che a mio marito è piaciuto talmente tanto che ne ha voluto portare dei sacchetti anche in Italia!!!




2) Skyr


In realtà cercando in rete ho scoperto che si tratta 
di formaggio morbido a base di latte acido ma sia come gusto che come aspetto sembra uno yogurt, forse più saporito, a me forse ha ricordato un po' lo yogurt greco. Noi lo abbiamo testato soprattutto a colazione, nella versione da bere, sia puro che con frutta, è squisito e purtroppo questo non lo abbiamo potuto portare in Italia, sigh :-(

Per maggiori informazioni potete dare un'occhiata qui



3) Kleinur

Squisite frittelle dalla forma particolare in vendita nei panifici-pasticcerie di tutta Islanda, la consistenza e il gusto mi hanno ricordato le nostre castagnole di San Giuseppe, ottime come merenda insieme ad un Kaffi bollente dopo tutto il giorno in giro al freddo :-)
Mi ero ripromessa di farle una volta a casa, non ci sono ancora riuscita ma intanto ho trovato la ricetta :-)




4) Maltextrakt

Bevanda a base di malto, frizzante, dolce e analcolica... ricorda un po' la coca cola ma io l'ho trovata decisamente meglio (adoro il profumo e gusto del malto), infatti qualche lattina ci ha seguito in valigia :-)
Abbiamo scoperto che si è diffusa perchè un tempo era vietato il consumo di birra e quindi gli Islandesi utilizzavano questa bevanda correggendola con i loro distillati alcolici....
PS: abbiamo anche provato qualche distillato... ma non li ho messi in elenco perchè, come potete immaginare, sono assolutamente perdibili....






Durante la "fermentazione"....e dopo....
5) Hákarl


Dulcis in fundo (per modo di dire) non potevo non citare una delle specialità forse più famose (e forse anche più pregiate visto il prezzo) in Islanda .... cioè carne di squalo "putrefatto""fermentato".
Si trova anche nel banco frigo dei grandi supermercati ma noi abbiamo avuto modo di "incontrarlo" visitando un piccolo museo della pesca in una fattoria famosa per essere la principale produttrice di questa "prelibatezza".
Immagine tratta da Wikipedia 
In parole povere si tratta di carne di squalo lasciata fermentare per mesi fino a quando l'ammoniaca naturalmente presente nella carne svanisce... il proprietario della fattoria-museo spiega tutto il procedimento e la visita conclude con un assaggio di qualche cubetto accompagnato da pane nero.
Ovviamente io non ho avuto il coraggio di assaggiarlo, mio marito che lo ha provato è rimasto abbastanza perplesso neutrale, pare sappia di formaggio stagionato... lascio a voi i commenti, io ho scelto di inserirlo in questo elenco solo per i coraggiosi che quando visitano un posto non voglio perdersi nulla....


Alla prossima :-)

sabato 30 gennaio 2016

Maori Fried Bread

Ciao a tutti!! Quando ho visto la nuova tappa dell'appuntamento della meravigliosa iniziativa della Trattoria Muvara non ho potuto resistere... Mony ospita la Nuova Zelanda, una meta che sicuramente è il sogno di molti... un luogo reso ancora più magico dai film del Signore degli Anelli... ma che da sempre è nella lista di luoghi da visitare sia per me che per mio marito.... non ci siamo ancora riusciti ma non ci arrendiamo, prima o poi ce la faremo e ovviamente vi renderò partecipi!!!
La cucina Neozelandese non è molto diffusa... spesso tanti piatti che si conoscono sono anche Australiani... per rispettare al meglio questo appuntamento mi sono "buttata" direttamente sulla ricerca di ricette Maori... giusto per andare sul sicuro!!!
Cercando in rete ho trovato tanti tipi e versioni di pane, ho scelto questo perchè è semplicissimo e velocissimo.. io ho usato il lievito istantaneo perchè lo avevo già a casa, la ricetta originale prevede quello di birra quindi forse i tempi si allungano un pochino di più....
Che dire, spero vi piaccia, sicuramente con la mia modifica il risultato è cambiato... ma confesso che alla fine, anche se molto semplice, a me ha fatto sembrare già in viaggio :-)

MAORI FRIED BREAD

Dosi per circa 5- 6 piccoli panini

130-140 gr di farina 00
70 gr. acqua tiepida (la prossima volta provo quella frizzante...)
1 cucchiaino di lievito (la prossima volta provo con quello di birra e vi aggiorno...)
un pizzico di zucchero
un pizzico abbondante di sale fino (più quello da aggiungere in superficie)

olio di semi per friggere

Impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ma non troppo appiccicoso (se necessario aggiungere altra farina), stendere e tagliare creando delle forme simili a rombi... friggere in olio molto molto caldo fino ad ottenere dei panini ben dorati.
Come tutti i fritti sono eccezionali caldi, accompagnati da quello che preferite... il risultato mi ha ricordato un po' lo gnocco fritto emiliano... (con le dovute differenze dato che io non usato il lievito di birra... ) Enjoy your meal :-)






lunedì 18 gennaio 2016

Pollo Torihamu o "prosciutto di tacchino"

Ciao a tutti,
come avevo promesso quest'anno voglio tornare più spesso... e infatti eccomi già qui di nuovo!
Quando ho visto il contest di Lu.C.I.A tra cucina e pc  non ho potuto fare a meno di dare un'occhiata e quando ho visto questa ricetta in un attimo avevo già scritto la lista della spesa per ricrearla al più presto!!!!
Mi domando come abbia fatto a perdermi una bontà simile... dopo il "tonno di coniglio" (un piatto che ADORO ma che finora ho sempre avuto il terrore di preparare...) non posso non provare questo "prosciutto di pollo" (o di tacchino come nel caso della ricetta che vado a "copiare")!!
Ho fatto una piccola ricerca in rete e ho scoperto che questa preparazione nasce ed è molto popolare in Giappone (ecco spiegata l'origine del nome) e in giro ne esistono versioni anche con tacchino e maiale... visti i tipi di carne usati e la cottura direi che è anche light (a differenza del prosciutto vero... sigh) quindi in questo periodo dell'anno è perfetto!!!


Gli ingredienti indicati sono le dosi usate da Lucia, tra parentesi indico le mie modifiche...

POLLO TORIHAMU o "PROSCIUTTO DI TACCHINO"

1 fetta di fesa di tacchino circa 150 gr  
un pizzico di sale alle erbe aromatiche 
1/2 cucchiaino di zucchero  (mezzo cucchiaino di miele)
una macinata di pepe    (anche 2 o 3.. amo il pepe!!!!)
una spolverata di aglio liofilizzato
rosmarino e salvia in abbondanza (freschi e in più ho aggiunto un po' di maggiorana)
un pizzico di peperoncino piccante 
1 sacchetto per alimenti


Inserire tutti gli aromi e il miele in un sacchetto per alimenti, mescolare velocemente e inserire il tacchino già pulito da eventuali parti da "eliminare".
Massaggiare la carne in modo da farla entrare in contatto con gli aromi in modo uniforme, chiudere bene in sacchetto facendo uscire tutta l'aria e conservare in frigorifero per 48 ore (io dato che era poca carne ho seguito il consiglio di Lucia e l'ho cucinato dopo poco più di 24 ore).
Trascorso il tempo per la marinatura lavare bene la carne e asciugarla con della carta assorbente.
A questo punto preparare un trito con altre erbe aromatiche (io ho messo salvia, rosmarino, maggiorana e pepe), spargerlo su un lato della carne e procedere arrotolando la fettina su se stessa in modo molto stretto e chiudere a mo' di arrosto.
Avvolgere in carta forno e poi stagnola, sempre il più stretto possibile e immergere in una pentola piena di acqua fredda. Portare ad ebollizione e far cuocere per circa 5-7 minuti, far raffreddare e servire (o conservare in frigorifero fino al momento di servire...).
Io prima di farlo raffreddare ho deciso di passarlo qualche minuto sotto il grill per colorare un po' l'esterno... Poi una volta tiepido l'ho direttamente affettato e mangiato.. ero troppo curiosa e poi era ora di cena.....
Che dire, grazie Lucia per avermelo fatto scoprire, è davvero squisito, la prossima volta ne farò almeno il doppio!!!!!!




Con questa ricetta partecipo al contest di Lucia
Quale ti piace di più?… Il contest
Quale ti piace di più?



giovedì 7 gennaio 2016

Pirozhki

Era tanto che volevo partecipare alla splendida iniziativa della Trattoria Muvara ma tra un impegno-casino-imprevisto ecc e l'altro non riuscivo mai ad organizzarmi in tempo.... Ora proprio per iniziare l'anno in "bellezza" eccomi qui, quasi allo scadere ma eccomi qui, per la tappa in RUSSIA di Tamara
Spero vi piaccia, è una cucina che conosco poco, sono stata a San Pietroburgo qualche anno fa ma solo in crociera e per poco tempo quindi non ho potuto fare grandi scoperte culinarie.... ora grazie ai numerosi libri di ricette straniere da consultare mi sono documentata e subito ho trovato mille cose da provare e sperimentare!!!!
La ricetta che provo oggi è quella dei PIROZHKI (diminutivo di PIROG = torta), splendidi panini molto famosi anche come street food che possono essere fritti o cotti al forno e preparati con diversi ripieni (anche dolci!!!!).
Quando li ho visti mi sono venuti in mente i Pierogi Polacchi ma cercando anche in rete ho visto che la loro "corrispondenza Russa" sono i PELMENI.... preparazione che proverò quanto prima, ormai ho messo in elenco un sacco di ricette Russe, grazie Tamara e Abbecedario Culinario Mondiale!!!!

Ecco qualche immagine di San Pietroburgo, giusto per sentirsi un po' in giro....



PIROZHKI
(Io ho scelto di sperimentare la versione vegetariana più diffusa, con cavoli e uova sode ma ovviamente ho modificato un po' la versione originale secondo i miei gusti... se ci sono lettori russi spero di non ricevere troppi insulti ahahahah)

Dosi per circa 18 panini

135 gr farina 
15 gr burro
1 uovo
20 ml latte tiepido
20 ml acqua
1 cucchiaino di lievito secco (io stavolta ho usato quello per torte salate per fare prima....)
1 cucchiaino raso di zucchero
1 pizzico di sale (abbondante)

200 gr cavolo (cappuccio o verza, io ho usato quest'ultimo)
1 uovo sodo
1 cipollotto
1 cucchiaino di burro 
olio evo e sale q.b.
pepe e prezzemolo a piacere

Mentre cuoce l'uovo sodo in una padella scaldare un filo d'olio evo e far soffriggere leggermente il cipollotto tritato. Unire il cavolo tagliato a striscioline sottili e far cuocere brevemente aggiungendo sale e acqua tiepida se necessario (io al posto del sale avrei messo salsa di soia... ma non ho voluto "contaminare" troppo la ricetta con ingredienti "stranieri").
Preparare l'impasto per la base mescolando farina, zucchero e sale. 
Unire il latte tiepido, il burro fuso, l'acqua e l'uovo mescolando con un frullino elettrico. 
Per ultimo unire il lievito, setacciato insieme ad altra farina se l'impasto dovesse essere appiccicoso. 
Nel mio caso il lievito è quello per torte salate quindi non devo aspettare, se usate quello di birra a questo punto deve riposare per raddoppiare il volume.
Preparare il ripieno tritando e schiacciando l'uovo sodo con il burro, le spezie e unire il cavolo.
Stendere l'impasto ricavando dei dischi sottili di circa 10 cm di diametro, riempire al centro e chiudere bene verso l'alto, creando più o meno il "motivo" che vedete in foto. 
Infornare a 200° per circa 10/15 minuti in base allo spessore.. sono pronti quando sono dorati!!
PS: con questo ripieno il gusto è molto delicato, secondo me sono ottimi fritti!



Con questa ricetta partecipo alla tappa di Tamara dello splendido

Abbecedario Culinario Mondiale
http://abcincucina.blogspot.com.es/2014/10/diamo-il-via-allabbecedario-culinario.html